Fiaccolata in Piazza San Babila – mercoledi 2 dicembre

Gentile Assessore Moioli, mio figlio vorrebbe sapere perché i bambini Rom hanno meno diritto di lui di stare insieme alle loro mamme, ai loro papà e ai loro fratelli e sorelle

Non posso sentirmi rappresentata da autorità che violano i diritti dei più deboli, non è questa la città che voglio!

Continuate a parlare del valore della famiglia e poi pretendete che le famiglie rom si dividano donne e bambini da una parte, uomini dall’altra…
Queste sono solo alcune delle frasi delle migliaia di mail che in questi giorni sono state inviate al vicesindaco De Corato, all’Assessore Moioli e al Prefetto Lombardi da centinaia e centinaia di cittadini di Milano indignati per lo sgombero del campo Rom di via Rubattino dello scorso 19 novembre e per quello successivo di via Forlanini del 26 novembre.

Sgomberi che hanno lasciato al freddo e senza un tetto centinaia di uomini, donne e bambini, senza prospettare per loro soluzioni alternative accettabili e condivise.  Sgomberi che soffiano sul fuoco per creare artificialmente una finta emergenza che nasconda i problemi reali di Milano. Sgomberi che hanno interrotto preziosi percorsi di conoscenza reciproca tra cittadini italiani e Rom. Sgomberi che hanno negato ai bambini Rom di continuare ad andare a scuola assieme ai loro compagni italiani. Sgomberi che hanno violato i diritti (alla casa, alla salute, all’istruzione…) e le libertà fondamentali di centinaia di persone. Ma anche sgomberi che mai come in passato hanno suscitato l’indignazione e il rifiuto di una fetta consistente della cittadinanza milanese che ha deciso di affidare alle mail la proprie parole di sdegno e protesta.

Parole, che di fronte all’ostinato persistere del Comune nella medesima politica di chiusura e di rifiuto di ogni soluzione condivisa e concertata con la comunità Rom, invitiamo tutti a venire a ripetere e rendere visibili alla città in una

Fiaccolata in Piazza San Babila

mercoledì 2 dicembre alle 18

per denunciare il carattere brutale degli sgomberi di via Rubattino e via Forlanini
sollecitare al più presto misure umanitarie nei confronti dei cittadini Rom sgomberati.,
chiedere la cessazione di ogni politica di sgomberi ciechi dei campi Rom da parte dell’Amministrazione comunale
Perché la convivenza pacifica si coltiva con il dialogo e la solidarietà, non con le ruspe!

Milano Città Aperta

Per adesioni:  territorio.milanocittaperta@gmail.com

Adesioni:

Associazione Todo Cambia
Gruppo di sostegno via Forlanini
Le Radici e le Ali Onlus
Rifondazione Comunista – Federazione Lombardia
Associazione Dimensione Diverse
Sinistra Critica – Milano
Centro Culturale multietnico La Tenda
Aria Civile
Arci Milano
Naga
Studio3R di Mediazione linguistica Culturale
Pdci – Federazione di Milano
Coordinamento ChiedoAsilo
Uniti con Dario Fo per Milano
Circolo Rosa Luxemburg PRC zona 1
Coordinamento Nord Sud  del Mondo
Associazione umanista UnAltroMondo ONLUS
SocialPress
Empatia Animale
Associazione Ci siamo anche noi
Rifondazione comunista circolo zona 4 Milano.
Psicologi per i Popoli nel Mondo
Associazione Samarcanda
Casa della Sinistra Zona 4
Direttivo Comitato Intercomunale per la Pace del Magentino
Gruppo EveryOne
Gruppo Watching The Sky
Associazione Anne’s Door
Circolo Pasolini Pavia
Donne in nero Milano
Terre di mezzo
ApertaMente Buccinasco
Campo della pace ebraico
Sinistra e Libertà – Coordinamento provinciale Milano
Delegate e Delegati SdL Intercategoriale Regione Lombardia
Graal Italia
Associazione Mondo Senza Guerre
Associazione Nocetum
Queer* against racism
ANPI Sezione Barona
Collettivo città studi
Collettivo Vagabondi di Pace
Circolo PRC di zona 3 “Peppino Impastato”
ANPI Lambrate Ortica
Uisp Varese
RSU SMS Rinascita Livi

Adesioni individuali:

Vittorio Agnoletto
Giuseppe Natale
Ornella Clementi
Paola Feltrin
Sonja Liebhardt
Marco Lusena de Sarmiento
Marco Cavedon
Antonio Piazzi
Nicoletta Manuzzato
Vincenzo Tria
Antonella Fachin

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APPELLO PER UN PERCORSO ANTIRAZZISTA

L’offensiva razzista ha raggiunto un’ampiezza la cui gravita’ crediamo non sfugga a nessuno: con l’approvazione del cosiddetto pacchetto sicurezza e con la politica dei respingimenti sono caduti gli ultimi infingimenti ed il razzismo istituzionale si mostra in tutta la sua violenza.
Senza sminuire gli sforzi che molte realta’ hanno messo e stanno mettendo generosamente in atto negli ultimi mesi, crediamo che complessivamente la risposta locale di fronte alla gravita’ di questa situazione sia stata al di sotto delle potenzialita’.
Se l’ottima riuscita della manifestazione nazionale antirazzista del 17 ottobre puo’ contribuire a ridare slancio alla battaglia antirazzista anche a livello locale, pensiamo ci si debba interrogare da subito sulla direzione da prendere perche’ non succeda che questo risultato sia senza seguito.
Per questo facciamo appello a tutte le realta’ organizzate e ai singoli cittadini che intendono spendersi nella lotta antirazzista per l’avvio di una riflessione collettiva a partire da un primo momento di confronto martedi’ 27 ottobre alle ore 21 presso il Naga in via Zamenhof 7a a Milano.

Chiediamo anche di dare a questo appello la massima diffusione a tutte le realta’ che possano essere interessate.

Milano Citta’ Aperta

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MANIFESTAZIONE NAZIONALE ANTIRAZZISTA ROMA 17 OTTOBRE

Milano Citta’ Aperta aderisce e partecipa alla manifestazione nazionale antirazzista del 17 ottobre; l’appuntamento per quanti vogliono fare la manifestazione con Milano Citta’ Aperta e’ a Roma in piazza della Repubblica di fronte all’ingresso della basilica alle ore 14:30 di sabato 17 ottobre.

APPELLO

Il 7 ottobre del 1989 centinaia di migliaia di persone scendevano in piazza a Roma per la prima grande manifestazione contro il razzismo. Il 24 agosto dello stesso anno a Villa Literno, in provincia di Caserta, era stato ucciso un rifugiato sudafricano, Jerry Essan Masslo.
A 20 anni di distanza, il razzismo non è stato sconfitto, continua a provocare vittime e viene alimentato dal governo Berlusconi. Il pacchetto sicurezza  varato dal governo di Centro-Destra offende la dignità umana, introducendo il reato di “immigrazione clandestina”.
La morte degli immigrati nel canale di Sicilia, che si sta trasformando in un cimitero marino, è la tragica conseguenza della logica disumana che ispira la politica governativa.
Questa drammatica situazione sta pericolosamente alimentando e legittimando nella società la paura e la violenza nei confronti di ogni diversità.
E’ il momento di reagire e costruire insieme una grande risposta di lotta e solidarietà per difendere i diritti umani respingendo ogni tipo di razzismo.
Pertanto facciamo appello a tutte le associazioni laiche e religiose, alle organizzazioni sindacali, alla società civile e a tutti i movimenti a scendere in piazza il 17 ottobre per fermare il dilagare del razzismo sulla base di questa piattaforma:

* No al razzismo
* Per la regolarizzazione generalizzata per tutti
* Ritiro del pacchetto sicurezza
* Accoglienza per tutti
* No ai respingimenti e agli accordi bilaterali che li prevedono
* Per la rottura netta del legame tra il permesso di soggiorno e il contratto di lavoro
* Diritto di asilo per i rifugiati e profughi
* Per la chiusura definitiva dei Centri di Identificazione ed Espulsioni (CEI)
* No alle divisioni tra italiani e stranieri
* Diritto al lavoro, alla salute, alla casa e all’istruzione per tutti
* Mantenimento del permesso di soggiorno per chi ha perso il lavoro
* Contro ogni forma di discriminazione nei confronti di LGBT
* Solidarietà a tutti i lavoratori in lotta per la difesa del lavoro

SABATO 17 OTTOBRE 2009
MANIFESTAZIONE NAZIONALE ANTIRAZZISTA ROMA
PIAZZA DELLA REPUBBLICA ORE 14.30

info e adesioni:   

comitatoroma17ottobre@gmail.com

www.17ottobreantirazzista.org


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Questa sicurezza è un pacco! Rispediamolo al mittente!

Disobbedienza, permesso di soggiorno e diritti sociali per tutte/i

sicurezza pacco

Il cosiddetto pacchetto sicurezza è stato approvato.
Un percorso, quantomeno decennale, di criminalizzazione del fenomeno migratorio giunge a compimento con l’istituzione del reato di clandestinità e contestualmente si compie un cambio di passo in chiave esplicitamente razzista. Il reato di clandestinità è per noi un assurdo. Persone provate dalla guerra, dalla fame, dalla discriminazione sociale o politica nei loro paesi, vengono dichiarate colpevoli senza aver commesso danno, ma solo per le loro particolari condizioni di vita. Proprio per questo impianto discriminatorio un simile provvedimento del parlamento è per noi inaccettabile, diventa infatti moltiplicatore di atteggiamenti e comportamenti di sospetto, discriminazione, esclusione, disuguaglianza, razzismo.

Rendendo dei “delinquenti” centinaia di migliaia di persone che sono qui solo per lavorare e migliorare le proprie condizioni, non si produce sicurezza, ma insicurezza.

Ma a venire colpiti non sono solo gli immigrati privi di documenti; anche per quelli che sono riusciti ad ottenere lo status di regolari è prevista una consistente erosione dei pochi diritti fino ad ora garantiti (in materia di ricongiungimenti, di matrimonio, di tasse per avere/rinnovare il permesso di soggiorno), a parte il rischio di tornare clandestini e “delinquenti” se con la crisi si perde il lavoro.
Si aumentano, inoltre, fino a sei mesi, i tempi di detenzione nei CIE, veri e propri lager perfino nelle dichiarazioni di chi queste politiche vuole, sostiene e cavalca; e, infine, viene aggiunto un altro tassello alla militarizzazione della società con l’istituzionalizzazione delle ronde.
Questo solo per citare alcuni punti fra i più odiosi contenuti nel testo da poco approvato.
Contestualmente all’applicazione di queste norme dall’impianto fortemente razzista il Governo ha preparato in questi giorni una sanatoria che riguarderà esclusivamente colf e badanti; ma se si riconosce l’importanza di regolarizzare le lavoratrici e i lavoratori che si occupano della cura delle persone prima che la loro permanenza in Italia diventi reato, non sarebbe altrettanto importante per la sicurezza e per un elementare senso di giustizia estendere questa regolarizzazione a tutti?
Se ciò non sarà fatto, sarà la conferma che uno degli obiettivi perseguiti da chi ha legiferato in tema di immigrazione in questi anni e’ stato quello di creare un “esercito” di lavoratrici e lavoratori invisibili e ricattabili che questa sanatoria non ha alcuna intenzione di far emergere ma mira solo ad attenuare una delle contraddizioni più evidenti di questo provvedimento.
Milano Città Aperta, che è nata dopo la prima approvazione al Senato del ddl sicurezza, rinnova l’impegno contro questo provvedimento e contro ogni razzismo: ci impegniamo fin d’ora a promuovere la disobbedienza, la protesta e la rivendicazione di diritti sociali per tutte/i, senza distinzione di lingua e provenienza.
Su questa linea lanciamo sin da ora la proposta di un’assemblea pubblica a Milano a metà settembre aperta a quanti, singoli o gruppi, vogliono combattere questa offensiva razzista in Italia e intendono costruire concretamente un’opposizione e una rete di resistenza per contrastare tali provvedimenti e chiederne la revoca.

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Azione destrutturante lavavetri

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Milano, Piazzale Loreto, 16 luglio 2009, h.18.30

Ingredienti
Una squadra di lavavetri destrutturanti da 8 persone (numero consigliato)
1 set lavavetri per ogni partecipante (secchi di plastica+tergivetro con bastone)
1 mazzo di volantini con il vostro messaggio
Un cartellone con scritto “Vi aiutiamo a vederci più chiaro”

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Presidio contro l’approvazione del ddl sicurezza

Giovedì 2 luglio il Governo ha fatto approvare definitivamente il ddl sicurezza ricorrendo al voto di fiducia.
Reato di clandestinità, istituzionalizzazione delle ronde, prolungamento dei tempi di detenzione nei CIE, necessità del permesso di soggiorno per tutti gli atti di stato civile, permesso di soggiorno a punti e registro per i senza fissa dimora sono solo alcuni dei punti diventati legge.
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Assemblea pubblica “Immigrazione e sicurezza”

il Comitato Inquilini Molise-Calvairate-Ponti, l’ Associazione Luisa Berardi, l’Associazione Casa della Sinistra e Milano Città Aperta

invitano

Venerdì 26 giugno ore 20:30

in via degli Etruschi 5 (sede dell’ass. Berardi)

alla proiezione di

“Come Un Uomo Sulla Terra”

un film di Riccardo Biadene, Andrea Segre, Dagmawi Yimer.

Al termine del film discuteremo di

“Immigrazione e sicurezza”

con Nadia Bovino del Naga

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Intervento di Milano Citta’ Aperta al presidio “Io non respingo”

Pubblichiamo qui l’intervento tenuto da Veronica a nome di Milano Città Aperta al presidio di mercoledì 10 giugno 2009, sotto il consolato libico, in occasione della visita di stato in Italia del presidente libico Muhamad Gheddafi.


presidio io non respingo 10-6 017-2


Milano, 10 giugno 2009

Ciao a tutti.
Mi chiamo Veronica e faccio parte della rete di Milano Città Aperta, che ha promosso l’organizzazione di questo presidio. Milano Città Aperta è una rete di cittadini e di rappresentanti di organizzazioni, nata dall’esigenza di contrastare la tendenza discriminatoria e repressiva delle politiche in materia di immigrazione, e che sta portando avanti varie inziative. Questo presidio si svolge in concomitanza con la visita ufficiale in Italia del presidente libico Gheddafi, che tra oggi e domani incontrerà le più alte cariche dello Stato nonché i vertici  di Confindustria.
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Proiezione di “Come un uomo sulla Terra”, venerdì 12 giugno alle 21 alla Casa della Cultura

Milano città Aperta

presenta

1giugno_come_un_uomo_sulla_terra

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Presidio “Io non respingo”

Dal 10 al 12 giugno prossimi sarà in visita ufficiale in Italia il presidente libico Muhamad Gheddafi. La visita giunge a coronamento di un periodo segnato da un ricorso sistematico da parte del governo italiano alla cosiddetta politica dei respingimenti ovvero al dirottamento verso le coste della Libia delle navi che trasportano migranti e richiedenti asilo. Questa politica è legata agli accordi in materia di immigrazione siglati dal nostro paese con il governo di Tripoli che – dietro ad adeguate contropartite economiche – prevedono la cooperazione tra i due paesi nel contrasto al fenomeno migratorio. Accordi siglati nonostante sulla Libia pesino come macigni denunce di violazione sistematica dei diritti umani da parte dell’ONU e di riconosciuti organismi non governativi internazionali come Amnesty International e Human Rights Watch. Continua a leggere

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